“Imprenditore non riesce a pagare il mutuo del capannone, la banca glielo pignora e lui è costretto a chiudere”.
Sembra uno dei tanti titoli che abbiamo letto sui giornali negli ultimi mesi o anche anni, visto che dall’inizio della crisi sono ormai passati alcuni anni.E invece questa volta non è andata così, grazie ad un lavoro di squadra che ha visto affiancati investitori immobiliari ed esperti di finanza d’impresa. Questo è il valore del network!
Partiamo dall’inizio. Un’azienda ha vinto una commessa molto importante e pluriennale da una nota azienda automobilistica italiana, ha anche altri clienti, ma il grosso del suo lavoro deriva da questo contratto (se parlassimo di impresa diremmo che affidarsi ad un unico cliente è un errore grandissimo, da non fare mai…, ma quando noi siamo stati chiamati, la ‘frittata’ era già stata fatta).
L’azienda deve anche incassare alcuni grossi crediti dallo Stato, che come ben sapete ha ritardato di anni i pagamenti.
L’imprenditore, però, fiducioso acquista un nuovo capannone necessario per la produzione richiesta dalla casa automobilistica, ci trasferisce i macchinari e ne acquista anche di nuovi. Tutto a debito! Contrae un mutuo sul capannone e fa un leasing per le macchine.
Gli altri clienti più piccoli, per i quali lui lavora, sentono molto la crisi, cominciano a ritardare i pagamenti e qualcuno addirittura chiude, con il risultato che l’imprenditore non riesce più a riscuotere i crediti che vanta nei loro confronti.
Entra in sofferenza e dovendo scegliere cosa pagare, paga i macchinari perché gli permettono di produrre per il cliente grande che gli è rimasto e cerca di pagare le rate del capannone, ma comincia a saltarne una, poi un’altra e un’altra e dopo un po’ la banca minaccia di pignorarglielo.
A questo punto l’imprenditore cerca aiuto da esperti di finanza d’impresa per ottenere nuova liquidità, anche cercando un nuovo socio di capitali, con l’obiettivo di salvare capannone e macchine.
In sintesi ecco cosa ha fatto:
1. ha stralciato il mutuo con la banca, contrattando una riduzione del debito in cambio di un saldo immediato dell’intero mutuo.
2. ha trovato gli investitori disposti a comprare il capannone ad un prezzo vantaggioso, visto che avevamo trattato una riduzione delle somme dovute con la banca.
3. contemporaneamente ha proposto agli investitori di fare un contratto di Rent to Buy all’azienda, permettendole di continuare ad utilizzare il capannone per la realizzazione delle forniture, garantite dal contratto con la nota azienda automobilistica. Grazie a questo contratto l’azienda si è impegnata a ricomprare il capannone a distanza di 5 anni ad un prezzo pattuito già in fase contrattuale.
4. gli investitori hanno ricevuto un’aspettativa di rendimento pari al 7% netto sul capitale investito, con dei rischi limitati perché i canoni sono interamente coperti dal contratto pluriennale che l’azienda ha firmato con la casa automobilistica.
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